Titolo originale 'For those in peril',
racconta la storia di Aaron, un giovane disadattato che vive in una
remota comunità scozzese ed è l'unico sopravvissuto di uno strano
incidente di pesca che è costato la vita a cinque uomini, tra cui
suo fratello maggiore.
Incitato dalla superstizione locale, il
villaggio incolpa Aaron per la tragedia, facendo di lui un emarginato
tra la sua stessa gente. Rifiutando fermamente di credere che suo
fratello è morto, e tormentato dal dolore, il ragazzo decide di
uscire in mare aperto per ritrovarlo.
❝il punto di partenza della storia –
dice Paul Wright - e’ stata la scelta del luogo. Sono cresciuto in
un villaggio simile, lungo la costa est della Scozia vicino
all’oceano, proprio come nel film. Volevo scrivere una storia
sull’oceano che fosse al contempo reale e non solo. Volevo - spiega
- parlare dei miti, delle leggende locali e soprattutto dell’oceano;
questa storia – aggiunge - è tratta – proprio – da uno di
questi miti. Volevo parlare della storia di un ragazzo che vive
un’esperienza di crescita e del passaggio all’età adulta
attraverso una pericolosa avventura in mare raccontata a qualcuno che
è già abbastanza grande da capire che non è la realtà.❞
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Il film è stato presentato alla
Semaine de la Critique dell’ultimo Festival di Cannes e vincitore
per la Scozia al BAFTA 2013 del premio come miglior film e per il
miglior attore assegnato a George Mackay, che è stato anche la
shooting star per la Gran Bretagna all'ultimo Festival di Berlino.
❝Livida e convincente elaborazione
del lutto attraverso i tòpoi della favola. Convince l'esordio di
Paul Wright❞
Gianluca Arnone, (Cinematografo.it)

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