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VENERDI 4 APRILE ore 11:00
e 20:30;
SABATO 5 APRILE ore 20:30;
DOMENICA 6 APRILE ore
18:00.
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al numero 0655340226
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allo 06-55340226.
Adattamento del famoso
testo di Eduardo De Filippo; in una versione romana dinamica,
commovente e sorprendentemente liberatoria, firmata dal regista
Andrea Monti.
Musiche di Teresa De Sio.
FILOMENA MARTORANO
Presentata per la prima
volta al Politeama di Napoli il 7 novembre 1946, Filumena Marturano
è, delle commedie di Eduardo, la più rappresentata in tutto il
mondo. Accanto ad Eduardo l’opera è stata infatti portata in scena
da Titina quindi da Regina Bianchi e Pupella Maggio, dopo di loro si
sono avvicendati stuoli di illustri nomi italiani ed esteri, oltre
alla famosa interpretazione cinematografica diretta da Vittorio De
Sica con Sofia Loren e Marcello Mastroianni.
Racconta Andrea Camilleri
che, in occasione della trasposizione televisiva della commedia,
Eduardo disse a Regina Bianchi: «Regì, guarda che poi questo Titina
se lo guarda». Regina Bianchi recitò con tutta l’anima dando
tutta se stessa. Alla fine del primo atto - negli anni ‘60 non
c’era montaggio, si registrava un atto intero - Camilleri
profondamente emozionato si precipitò ad abbracciare l’attrice che
gli svenne tra le braccia per la tensione emotiva della recitazione
che, con quelle parole, le aveva provocato Eduardo.
Tradotta in molte lingue
la forza del testo di Eduardo non si può perdere. Con coraggio
affronto la perfezione convinto che un personaggio così forte possa
rivendicare rispetto in tutti gli idiomi. Ci vuole un cuore grande
per far vibrare le corde dell’autore. Io, in quest’opera che ho
visto in diverse salse, ci butto il mio, per restituire, con la mia
lingua, un po’ dell’amore che l’autore continua a dispensare
grazie alle innumerevoli repliche di questo fortunatissimo
capolavoro. (Andrea Monti)
SINOSSI
In una società che vede
l’unione familiare sempre più difficile da preservare, e nella
quale il concetto stesso di famiglia comincia da tempo ad assumere
significati più ampi, diventa esempio illuminante la storia della
protagonista di questo racconto teatrale.
Filomena Martorano con
grandi sacrifici, pratici e morali, decide di dedicare la propria
vita a quella dei tre figli. Icona degli umili, dei disperati; viene
sfruttata e ripetutamente esortata a guardarsi alle spalle, alla
miseria che l’ha generata e alla mondezza che l’ha sfamata. Con
tenacia e grande coraggio, affronta Domenico Soriano, borghese
piccolo piccolo, chiamandolo a superare ipocrisie e pregiudizi per
riconoscere le ragioni del sangue. I figli so’ figli e so’ tutti
uguali; questo il grido disperato di una ex prostituta votata a
riscattare i disperati senza santi in Paradiso.

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